lunedì 25 agosto 2008

Utilizzo del cardiofrequenzimetro durante l'attività fisica.

Ciao a tutti,
ecco una linea guida, senza troppe pretese, che illustra l'utilizzo di questo fondamentale strumento ancora troppo trascurato dalla maggior parte delle persone.

Partiamo dal concetto di frequenza cardiaca massima: il numero massimo di contrazioni che il nostro cuore può compiere in un minuto.
Per certi versi è paragonabile al numero massimo di giri che il motore della nostra auto può compiere prima di...

Che il cuore abbia un suo limite è abbastanza noto ed ovvio; ciò che è meno noto è che a percetuali diverse del valore di frequenza cardia massima (FCmax) corrispondono tipi di lavoro differenti.
Facciamo qualche esempio:
55% - 65%: si parla di lavoro blando, riscaldamento e lavori molto lunghi
65% - 75%: media inensità, adatto per lavori di circa 3 ore
75% - 85%: tipo di lavoro che si avvicina più ad un target agonistico che non di fitness, specie se ci si avvicina all'85%.
85% - 100%: destinato ad agonisti, lavoro prettamente anaerobico.

I punti di cui sopra sono molto, molto sommari, ma spero di poter approfondire il discorso più avanti (o nei prossimi giorni ;-) ).

Abbiam parlato di percentuali; ma percentuali di che? Della FCmax ovviamente, ma quanto vale quest'ultima?

Per determinarla esistono metodi diretti ed indiretti.
Gli indiretti si basano essenzialmente su formule molto semplici che si devono a McArdle e Karvonen.
La formula di McArdle afferma quanto segue:

FCmax = 220 - età (uomini)
FCmax = 226 - età (donne)

Ovviamente ciò che si ottiene è un valore teorico ed è facile immaginare che non possa andar bene per tutte le persone di medesima età e sesso.

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